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PNRR e terzo settore

Aggiornamento: 21 giu 2022





Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) giunge al suo primo step, quello del primo trimestre 2020. A conclusione di questo periodo, è possibile fare un punto sullo stato di attuazione delle misure e dei progetti afferenti i temi del Terzo settore, sui risultati raggiunti e sulle scadenze ad oggi in calendario sino a giugno 2022.

Gli interventi di interesse avviati nei primi tre mesi del 2022 hanno interessato importanti investimenti presenti nel Piano. Vediamo in dettaglio lo stato di attuazione degli investimenti relativi, in particolare,all’housing temporaneo, alla rigenerazione urbana, alla lotta al caporalato, al social housing, allo sport e alle aree interne.

Housing temporaneo e stazioni di posta

Nella Missione 5 “Inclusione e coesione” – Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”, l’obiettivo dell’investimento 1.3. “Housing Temporaneo e Stazioni di posta per le persone senza fissa dimora” è quello di aiutare le persone senza dimora ad accedere a una sistemazione temporanea, in appartamenti per piccoli gruppi o famiglie, offrendo servizi integrati volti a promuovere l’autonomia e l’integrazione sociale.

L’investimento si articola in due categorie di interventi:

  • housing temporaneo: si tratta di un’assistenza alloggiativa temporanea ma di ampio respiro, fino a 24 mesi, tendenzialmente in appartamenti raccolti in piccoli gruppi sul territorio, destinati a singoli o piccoli gruppi di individui, ovvero a nuclei familiari in difficoltà estrema che non possono immediatamente accedere all'edilizia residenziale pubblica e che necessitino di una presa in carico continuativa;

  • stazioni di posta, Centri servizi per il contrasto alla povertà aperti alla cittadinanza, di non grandi dimensioni: al loro interno potrà svolgersi una limitata accoglienza notturna, attività di presidio sociale e sanitario, ristorazione, distribuzione della posta per i residenti presso l’indirizzo fittizio comunale, mediazione culturale, counseling, orientamento al lavoro, consulenza legale, distribuzione di beni in riuso, banca del tempo, ecc.

Nelle attività sono coinvolte anche le associazioni di volontariato, specializzate nei servizi sociali, attraverso una stretta collaborazione con le pubbliche amministrazioni.

A livello operativo, il 28 luglio 2021 la Rete della protezione e dell’inclusione sociale ha approvato il “Piano sociale nazionale” e ha adottato la decisione di istituire un gruppo tecnico per l’elaborazione del “Piano operativo per la presentazione delle proposte di adesione alle progettualità per l’implementazione degli interventi territoriali di cui alla Missione 5, Componente 2, Investimenti 1.1, 1.2 e 1.3”. Tale gruppo di lavoro tecnico è stato formalmente istituito il 4 novembre 2021 e quindi incaricato della predisposizione del citato Piano operativo, presentato il 1 dicembre 2021 in sede di Cabina di regia Pnrr e adottato il successivo 9 dicembre 2021 con decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Successivamente, con il decreto del Direttore Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del 23 dicembre 2021, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha adottato l’avviso pubblico n. 1/2021 PrIns – Progetti di Intervento Sociale. Rivolto agli Ambiti territoriali sociali (Ats), con una dotazione finanziaria complessiva di 90 milioni di euro a valere sulle risorse React-Eu – Asse 6 del Pon Inclusione 2014-2020 “Interventi di contrasto agli effetti del Covid-19”, l’avviso sostiene interventi di pronto intervento sociale e interventi a favore delle persone senza dimora o in situazione di povertà estrema o marginalità.

In particolare, possono essere finanziate proposte progettuali che prevedano uno o più dei seguenti interventi:

  • Intervento A: servizi di pronto intervento sociale, che sono assicurati 24h/24 per 365 giorni l’anno e attivabili in caso di emergenze ed urgenze sociali e in circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, tramite la costituzione di una centrale operativa.

  • Intervento B: servizi accessori per sostenere l’accesso alla residenza anagrafica e servizi di fermo posta per persone senza dimora, stabilmente presenti sul territorio del Comune, per i quali sia accertabile la sussistenza di un domicilio ovvero sia documentabile l’esistenza di una relazione continuativa con il territorio in termini di interessi, relazioni e affetti, che esprimano la volontà e l’intenzione di permanere nel Comune;

  • Intervento C: rafforzamento della rete dei servizi locali rivolti alle persone in situazione di grave deprivazione materiale o senza dimora o in condizioni di marginalità anche estrema, tramite il finanziamento delle attività dei Centri servizi per il contrasto alla povertà e di servizi di Housing First, in maniera capillare sul territorio garantendo un approccio integrato di presa in carico e assistenza agli utenti.

Le proposte progettuali devono essere trasmesse entro il 30 aprile 2022 (scadenza originariamente fissata al 28 febbraio 2022 e successivamente prorogata dal decreto direttoriale 22 febbraio 2022, n. 11), mentre le attività dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2023.

Inoltre, con decreto 15 febbraio 2022, n. 5 del Direttore Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale è stato successivamente adottato l’Avviso pubblico n. 1/2022 per la presentazione di Proposte di intervento da parte degli Ats da finanziare nell’ambito degli investimenti 1.1 – 1.2 – 1.3 della M5C2 del Pnrr. L’avviso intende favorire le attività di inclusione sociale di determinate categorie di soggetti fragili e vulnerabili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora. L’avviso è rivolto a circa 600 Ats e ai singoli Comuni. Il termine per la presentazione delle proposte progettuali è scaduto il 31 marzo 2022.

Rigenerazione urbana

All’interno della Missione 5 “Inclusione e coesione” – Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”, l’investimento 2.1. “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale” è finalizzato a fornire contributi ai Comuni per investimenti nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale nonché di migliorare la qualità del decoro urbano oltre che del contesto sociale e ambientale.

L’investimento riguarda diverse tipologie di azione, quali:

  • la manutenzione per il riutilizzo e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e strutture edilizie pubbliche esistenti a fini di pubblico interesse, compresa la demolizione di opere abusive eseguite da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruzione e la sistemazione delle aree di pertinenza;

  • il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche attraverso la ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici, o alla promozione di attività culturali e sportive;

  • gli interventi per la mobilità sostenibile.

Le scadenze della misura M5C2-11 risultano così individuate: entro marzo 2022 è prevista l’aggiudicazione dei contratti di appalto e la notifica di tutti gli appalti aggiudicati ad almeno 300 Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti con investimenti nella rigenerazione urbana; entro giugno 2026 è fissata la rigenerazione dei Comuni con 1 milione di mq rigenerati in 300 Comuni con meno di 15.000 abitanti.

L’investimento (con un costo complessivo di 3,3 miliardi di euro) prende avvio dall’art. 1, commi 42 e 43 l. n. 160/2019 a cui si è aggiunto il dl n. 77/2021 convertito dalla legge n. 108/2021.

Dopo l’emanazione del dpcm 21 gennaio 2021 recante l’assegnazione ai Comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, sono state avviate le procedure di presentazione delle domande disciplinate dal dm 2 aprile 2021. Sono state presentate dagli enti locali interessati 655 domande per 2.431 opere. Al termine dell’istruttoria delle domande, il 30 dicembre 2021 è stato emanato il decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle finanze e con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili che individua i Comuni beneficiari del contributo previsto di 2,8 miliardi di euro disposti dal citato dpcm 21 gennaio 2021 e finanziati con risorse del Pnrr a cui sono stati integrati ulteriori 600 milioni di euro del Piano (dalla componente del Fondo sviluppo e coesione), tramite il dl n. 152/2021, art. 20, comma 1, lett. e).

Con successivo decreto del Ministero dell’Interno, il 21 febbraio 2022 è stata definita la modalità per la presentazione delle richieste di contributi, per l’annualità 2022, per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Ai sensi di questo provvedimento, entro il 31 marzo 2022 possono richiedere i contributi:

- i comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che, in forma associata, presentino una popolazione superiore a 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro. La domanda dovrà essere presentata dal comune capofila;

- i comuni che non risultano beneficiari delle risorse già attribuite con il citato decreto interministeriale del 30 dicembre 2021, nel limite massimo della differenza tra gli importi previsti dall’articolo 2, comma 2, del DPCM del 21 gennaio 2021 e le risorse attribuite dal predetto Decreto Interministeriale.

Scaduto il termine per la presentazione delle richieste, si è attualmente in attesa di conoscere i Comuni interessati.

Lotta al caporalato

Nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione – Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”, all’interno dell’investimento 2.2. “Piani Urbani Integrati” è prevista, per 200 milioni di euro, una specifica linea d’intervento riservata al recupero di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo. Obiettivo dell’intervento è il finanziamento di interventi volti al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.

La misura M5C2-15 è stata difatti prevista in esecuzione del Piano strategico contro il caporalato in agricoltura e la lotta al lavoro sommerso varato nel 2020 ed è parte di una più generale strategia di contrasto al lavoro sommerso che comprende anche l’aumento del numero degli ispettori del lavoro e la recente sanatoria per i lavoratori agricoli e domestici irregolari.

Il 29 marzo 2022 è stato firmato il dm n. 55/2022 che stabilisce la ripartizione dei 200 milioni di europrevisti per l’attuazione della misura. Con successivi provvedimenti, in accordo con le amministrazioni regionali e locali, si procederà alla definizione delle procedure per l’assegnazione delle risorse e si definiranno le modalità per la presentazione e approvazione delle progettazioni degli interventi.

Social housing

Ancora con riferimento alla Missione 5 “Inclusione e coesione” – Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”, l’investimento 2.3. “Programma innovativo della qualità dell’abitare (Pinqua)” ha l’obiettivo di costruire nuovi alloggi pubblici, riducendo le difficoltà abitative, riqualificando le aree degradate e puntando alla sostenibilità e all’innovazione verde.

Sono in particolare due le principali linee di intervento della misura M5C2-19:

  • migliorare e aumentare l’housing sociale, favorendo l’accessibilità, la sicurezza e aumentando la qualità dell’ambiente, utilizzando anche modelli e strumenti innovativi;

  • effettuare interventi sull’edilizia residenziale pubblica su tutto il territorio nazionale.

A questo proposito, il 7 ottobre 2021 è stato emanato il decreto del Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile di ripartizione delle risorse che ha dato il via libera ai 159 progetti prescelti per il Programma innovativo della qualità dell’abitare (Pinqua).

Nel mese di gennaio 2022 Anci e Invitalia hanno trasmesso ai Comuni e alle Città metropolitane beneficiari delle risorse le schede di rilevazione per acquisire le informazioni utili a predisporre le procedure d’appalto.

Il 2 febbraio 2022 sul sito del Ministero delle Infrastrutture sono stati pubblicati i decreti di ammissione definitiva al finanziamento delle proposte sia per i Progetti “Ordinari” sia per quelli “Pilota”.

Il 23 marzo 2022 il Ministero delle Infrastrutture ha registrato la firma di 138 convenzioni del programma, su un totale di 159. In particolare, sono state firmate 6 convenzioni relative a proposte cosiddette pilota, su un totale di 8 ammesse al finanziamento, e 132 relative a proposte cosiddette ordinarie su un totale di 151. Le convenzioni sottoscritte interessano tutte le Regioni e, ad oggi, in dieci di esse la firma delle proposte ammesse al finanziamento è stata completata.

Sport

Come noto, all’interno della Missione 5 “Inclusione e coesione” – Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”, l’investimento 3.1. “Sport e inclusione sociale” è finalizzato a favorire il recupero delle aree urbane puntando sugli impianti sportivi e la realizzazione di parchi urbani attrezzati, al fine di sostenere l’inclusione e l’integrazione sociale, soprattutto nelle zone più degradate e con particolare attenzione alle persone svantaggiate.

Nello specifico, la realizzazione dell’investimento si articola in tre principali linee di intervento:

  • rigenerazione delle strutture sportive obsolete: tale tipologia di intervento risulta prioritaria e volta alla riqualificazione e all’efficientamento energetico degli impianti già esistenti, sparsi per il territorio;

  • costruzione di nuove strutture sportive: in tale ottica si intende destinare la parte di fondi che residua dall’impiego per gli interventi di renovation;

  • fornitura di attrezzatura sportiva.

Secondo le previsioni del Dipartimento per lo sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la misura M5C2-00-ITA-38 (il cui costo complessivo è pari a 700 milioni di euro) è calendarizzata entro marzo 2023 l’approvazione di tutti gli appalti pubblici per i progetti in materia di sport e inclusione sociale a seguito di un invito pubblico a presentare proposte ed entro giungo 2026 la realizzazione di 100 interventi per strutture sportive nazionali e 200mila mq.

A questo proposito, il 23 marzo 2022 sono stati pubblicati due avvisi a manifestare interesse il cui termine di scadenza è fissato al 22 aprile 2022.

Il primo avviso è destinato ai Comuni capoluogo di Regione, ai Comuni capoluogo di Provincia con popolazione superiore ai 20.000 abitanti e ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, per la realizzazione o la rigenerazione di una delle seguenti tipologie di impianto sportivo: impianto polivalente indoor, Cittadella dello sport o impianto natatorio.

Il secondo avviso è invece destinato a tutti i Comuni italiani ed è finalizzato alla realizzazione di nuovi impianti o alla rigenerazione di impianti esistenti che siano di interesse delle Federazioni Sportive. Il coinvolgimento delle Federazioni permetterà infatti di accrescere l’efficacia delle iniziative per la promozione della cultura sportiva e della partecipazione allo sport, garantendo la medesima visibilità a tutte le discipline.

Aree interne

Nell’ambito degli investimenti della Missione 5 “Inclusione e coesione” – Componente 3 “Interventi speciali per la coesione territoriale”, l’investimento 1 “Strategia nazionale Aree interne” prevede di destinare 825 milioni di euro a interventi rivolti alle aree interne del Paese. Di queste risorse, 725 milioni di euro sono relativi al sub-investimento 1.1.1 “Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità” e i restanti 100 milioni di euro ai “Servizi sanitari di prossimità”.

Nello specifico, il subinvestimento 1.1.1. “Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità” e, in particolare, la misura M5C3-00-ITA-1 prevede trasferimenti di risorse ai Comuni del Sud e delle aree interne per la realizzazione di infrastrutture sociali, che possano creare nuovi servizi o migliorare quelli esistenti attraverso un aumento del numero di destinatari o della qualità dell'offerta (es. servizi di assistenza domiciliare per anziani, piccoli ospedali e centri ambulatoriali, centri per disabili).

Al riguardo, il 14 dicembre 2021 è stato pubblicato il dpcm che ripartisce il Fondo di sostegno ai Comuni marginali per gli anni 2021-2023. L’istituzione del Fondo è stata disposta ai sensi dell’art. 1, comma 196, l. n. 178/2020, al fine di favorire la coesione sociale e lo sviluppo economico nei Comuni particolarmente colpiti dal fenomeno dello spopolamento e per i quali si riscontrano rilevanti carenze di attrattività per la ridotta offerta di servizi materiali e immateriali alle persone e alle attività economiche, nel rispetto della complementarità con la strategia nazionale per le aree interne. Il Fondo è dotato complessivamente di 180 milioni di euro assegnati a 1.187 Comuni in relazione alle loro condizioni particolarmente svantaggiate: tasso di crescita della popolazione negativo sia nel lungo sia nel breve periodo, Indice di vulnerabilità sociale e materiale (Ivsm) superiore alla media e con un livello di redditi della popolazione residente inferiore alla media. Le risorse, ai sensi dell’art. 2 del dpcm, potranno essere utilizzate per tre categorie di interventi:

– adeguamento di immobili comunali da concedere in comodato d’uso gratuito per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali;

– concessione di contributi per l’avvio di attività commerciali, artigianali e agricole;

– concessione di contributi a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell’immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario).

Inoltre il 18 febbraio 2022 è stato pubblicato il dpcm 17 dicembre 2021 che ripartisce il Fondo per la progettazione territoriale. Il Fondo consta di 161.515.175 euro utili a rilanciare e accelerare la progettazione nei piccoli Comuni, le Province e le Città metropolitane delle regioni del Sud, Marche e Umbria, nonché nei centri delle aree interne. Si tratta di una misura innovativa a sostegno degli enti territoriali, che assumono i progetti vincitori dei concorsi e possono utilizzarli per partecipare ai bandi e all’assegnazione delle risorse del Pnrr e delle politiche di coesione nazionali ed europee.

Il Fondo è ripartito tra 7 Città metropolitane, 38 Province e circa 4.800 Comuni fino a 30.000 abitanti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria, o ricompresi nella mappatura delle aree interne. In particolare, le Città metropolitane riceveranno ciascuna un milione di euro, mentre alle singole Province sono riservati 500.000 euro.

Gli enti possono utilizzare le risorse del Fondo per promuovere bandi rivolti a professionisti (per esempio, architetti, ingegneri, progettisti...) che andranno a presentare progetti in ambito urbanistico o di innovazione sociale. In questo modo, le amministrazioni interessate avranno a disposizione progetti già pronti per partecipare all’assegnazione delle risorse del Pnrr, dei Fondi strutturali europei o del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

Le proposte devono essere coerenti o complementari rispetto agli obiettivi del Pnrr, dei Fondi strutturali europei o del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Nel caso in cui si riferiscano a interventi di carattere sociale, devono avere un livello di dettaglio sufficiente ad avviare le procedure di affidamento del servizio o di co-progettazione. In caso di lavori pubblici, invece, il livello progettuale proposto deve essere almeno pari a quello del progetto di fattibilità tecnica-economica. Gli enti beneficiari possono avviare le procedure per i concorsi e per l'affidamento di progetti di fattibilità tecnico-economica (quest'ultimo caso riservato ai Comuni fino a 5.000 abitanti). I bandi devono essere pubblicati e gli affidamenti disposti per l’intera somma assegnata entro sei mesi dall’entrata in vigore del dpcm (18 febbraio 2022), pena la revoca del contributo.

Da ultimo, il 30 marzo 2022 è stato pubblicato l’avviso pubblico del Ministero per il Sud e la coesione territoriale, che mette a disposizione 500 milioni di euro per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne.

Possono partecipare al bando i Comuni delle aree interne, gli enti pubblici del settore sanitario, le cui attività ricadano nel territorio dei medesimi Comuni delle aree interne e altri soggetti pubblici, la cui proposta progettuale preveda attività che si svolgano nel territorio dei suddetti Comuni.

Le proposte possono riguardare lavori pubblici e/o forniture di beni e/o servizi; i settori individuati per gli interventi sono: infrastrutture di trasporto (stradali o trasporto urbano); opere e infrastrutture sociali (scolastiche; abitative; beni culturali; sport, spettacolo e tempo libero; sanitarie; di culto; di difesa; direzionali e amministrative; di pubblica sicurezza; cimiteri, arredo urbano, illuminazione pubblica e altre); servizi per la pubblica amministrazione e per la collettività (azioni innovatrici; servizi essenziali per la popolazione rurale; assistenza sociale e altri servizi).

Le domande di partecipazione al bando possono essere presentate sino alle ore 14 del 16 maggio 2022.

Avvisi già pubblicati di prossima scadenza

Tra gli avvisi già pubblicati nei mesi scorsi e in scadenza nel prossimo trimestre, si segnala l’avviso dell’Agenzia per la coesione territoriale volto alla valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie: la scadenza per la presentazione delle proposte (originariamente fissata al 24 gennaio 2022) è ora fissata al 22 aprile 2022, dopo essere stata già prorogata al 28 febbraio 2022 e, poi, al 31 marzo 2022.

Si segnala altresì l’avviso pubblico di presentazione dei programmi di intervento del Servizio civile universale e ambientale per l’anno 2022, in scadenza il 29 aprile 2022.

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